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11. SUGGERIMENTI PER L'ACCOMPAGNAMENTO

L’accompagnamento è uno dei primi obiettivi che si affrontano durante un corso di OM.
Si stabiliscono da subito delle “regole” comuni che permettono di affrontare agevolmente  gli spostamenti e le molteplici situazioni che comunemente si incontrano durante un tragitto o nei  vari luoghi.
L’accompagnamento deve trasmettere sicurezza.
La persona, non dovendosi preoccupare per la propria incolumità, camminerà in modo più rilassato e potrà prestare tranquillamente attenzione a ciò che la circonda e conversare.
Un buon accompagnamento permette alle persone con disabilità visiva  di  acquisire sicurezza e fiducia in se stesse, accrescendo anche la capacità di auto-controllo nelle varie situazioni.
L’accompagnamento consente un buon approccio all’autonomia e diminuisce l’ansia.
Tutti gli spostamenti che una persona compie nell’arco di una giornata possono essere sfruttati per accrescere l’autonomia e l’indipendenza.
Con alcuni suggerimenti e accorgimenti, si possono invogliare e motivare le persone a muoversi e a esplorare lo spazio stabilendo dei punti di riferimento. Si imparerà a conoscere gli ambienti interni, gli ambienti esterni, prestando attenzione agli elementi significativi presenti in essi o sul tragitto; si sarà anche spronati a staccarsi dall’accompagnatore e fare da sé.

Di seguito alcune “tecniche” di accompagnamento che si insegnano.
- Presa
La posizione più usata è quella di prendere il braccio dell’accompagnatore, leggermente al di sopra del gomito.  In questo modo si sentono bene i cambiamenti di direzione e altri segnali, per esempio:
- il gomito avanza: partenza;
- il gomito si blocca: arresto;
- il gomito va a destra o sinistra: cambio di direzione;
- il braccio si sposta al centro della schiena: passaggio stretto; la persona accompagnata si sposterà dietro l’accompagnatore e le terrà il polso o la mano per evitare di inciampare;
- il braccio si distende in avanti: presenza di un oggetto; la persona segue con la mano il braccio dell’accompagnatore fino a raggiungere l’oggetto indicato (sedia, tavolo, ecc.);
- il gomito sale: scale o dislivelli in salita;
- il gomito scende: scale o dislivelli in discesa.
Quando si scendono o salgono delle scale o, per esempio, il marciapiede, ricordarsi di porsi perpendicolarmente a essi per essere più sicuri, evitando di salire o scendere in diagonale. Se c’è un corrimano, fare in modo che la persona accompagnata lo possa individuare e, se lo desidera, usarlo.

Alcune persone preferiscono mettere la mano sulla spalla; gli anziani, a volte, preferiscono cingere il braccio per una presa più salda; i bambini possono prendere il polso o la mano. Anche queste prese consentono di sentire i vari cambiamenti; importante è non anticipare con il proprio passo l’accompagnatore e restargli vicino, non solo per una maggior sicurezza ma anche per non occupare, per esempio,  l’intero marciapiede.

- Mezzo passo avanti
La persona che accompagna è mezzo passo avanti alla persona accompagnata e copre con il suo corpo una parte di essa. In questo modo l’accompagnatore protegge, anticipa gli ostacoli e le eventuali irregolarità del terreno.

Queste modalità agevolano gli spostamenti e permettono alle persone con disabilità visiva o sordocieche di prestare attenzione a numerosi altri elementi come:
- avvertire i cambi di direzione e decifrare la forma dei percorsi attraverso le rotazioni del corpo;
- apprendere e rafforzare il proprio modo di camminare (miglior postura, ecc.);
- aumentare la lunghezza e la velocità del passo;
- valutare distanze e tempi di percorrenza;
- decidere sul da farsi secondo le proprie esigenze, gusti e quant’altro.
Gli errori da non commettere sono:
- essere scoordinati  e non abbastanza vicini;
- dare indicazioni lunghe o confuse;
- usare termini inappropriati: di qua, di là; meglio usare destra e sinistra;
- fare una curva in modo molto arrotondato, perché non fa percepire il cambio di direzione;
- spingere la persona in avanti o indietro, perché può provocare senso di vuoto e insicurezza;
- non sostituirsi alla persona nei contatti interpersonali e in tutte quelle azioni che tranquillamente è in grado di svolgere.

- Passaggio porte
In presenza di una porta,  indicare da che parte si aprirà per permettere alla persona di posizionarsi a destra o a sinistra dell’accompagnatore e avere il braccio libero dal lato indicato.
L’accompagnatore apre la porta con il braccio di presa per permettere di capire se la porta è “a spingere” o “a tirare”; l’accompagnato con il braccio libero terrà la porta per passare e poi la chiuderà. Questo accorgimento serve per evitare che accompagnatore e accompagnato siano scomodi o impacciati. Succede più di quanto non si creda che la persona accompagnata venga spinta in avanti o indietro, a destra o sinistra, oppure, l’accompagnatore si sostituisce alla persona in un compito che può tranquillamente svolgere, educazione e galanteria a parte!.

- Prendere posto
Quando si entra in un bar per sedersi, oppure in auto o sui mezzi pubblici, bisogna indicare con il braccio dei punti di riferimento che la persona raggiungerà seguendolo. Per esempio, lo schienale della sedia o la seduta di uno sgabello, la portiera della macchina, ecc. La persona farà tutto il resto da sola.

- Illuminazione
Non bisogna sottovalutare l’effetto di quando si passa da un luogo poco luminoso a uno molto luminoso o viceversa. Gli sbalzi di luminosità possono destabilizzare: alcuni hanno abbagliamento, altri al buio hanno difficoltà. Durante i cambiamenti di luminosità bisogna fare una pausa per dare alla persona il tempo necessario per adattarsi o, per esempio, di cambiare gli occhiali (filtri solari o lenti chiare).

- Allontanarsi
Se l’accompagnatore ha l’esigenza di allontanarsi dalla persona, anche per brevi istanti, deve dare un punto di riferimento come un muro, una sedia, ecc. e fornire indicazioni sulle disposizioni ambientali per evitare sensazioni spiacevoli.


Segnalo l’opuscolo dal titolo “Non così ma… così” che L'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ha diffuso in Italia per offrire ai lettori uno strumento valido e simpatico per un miglior rapporto con le persone con disabilità visiva.
L’Unitas Svizzera ne ha realizzato uno con lo stesso titolo ed è scaricabile al seguente link in formato pdf

http://www.unitas.ch/Documenti/Opuscoli/Non%20cos%C3%AC%20ma%20cos%C3%AC%20(3.a%20edizione).pdf

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