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PULIZIE

All’interno di questa sezione si sono prese in considerazione le consuete attività di pulizia e riordino della propria casa: scopare, spolverare, aspirare, strizzare, riempire, dosare, spugne-panni-stracci, presa di corrente e spina, pulizia tavolo, pulizia piatti, pulizia frigorifero, lavare il bagno, rifare il letto, lavare il pavimento, pulire le finestre.
Chi è interessato a fornire consigli o necessita di altri suggerimenti può inviare una e-mail.

SCOPARE
- Occorrente: scopa, paletta, pattumiera, scottex o straccetto umido.
- Procedimento: si sgombra il pavimento. Si pone l'occorrente in un punto della stanza (es. vicino alla porta) per averlo a portata di mano. Si scopa il pavimento seguendo dei binari (verticali od orizzontali "v. tavolo"), dividendo mentalmente la stanza in settori, per non dover ripassare dove già pulito. La scopa pulisce tanto quanto la grandezza della sua spazzola, il suo manico lo possiamo considerare una prolunga del nostro braccio.
La si allunga di fronte al proprio corpo e la si riporta vicino a piedi strisciandola  per portare  via lo sporco; prendendo come esempio le ore, si può descrivere questo movimento: da ore 12 a ore 6; si può anche ampliare il raggio d'azione della scopa facendo movimenti più ampi: da ore 11 a ore 6; da ore 12 a ore 6; da ore 1 a ore 6.
Con una mano si prende la paletta, l’altra vicino alla spazzola della scopa, per avere maggior controllo di movimento nel portare lo sporco sulla paletta.
Si svuota la paletta nella pattumiera (una mano tiene la paletta e l’altra fa da riferimento ponendola sulla “bocca” della pattumiera) e si pulisce con lo straccetto umido quel che resta sul pavimento (la riga di polvere che lascia il bordo  della paletta.
- Facilitazioni: per avere un maggior controllo sullo sporco che la scopa trascina, si può usare un oggetto rumoroso (es. campanellino, tappo di plastica ecc.) e porlo sul pavimento; diventerà il segnale dello sporco che ad ogni spostamento la scopa trascina. Si possono anche gettare nell’ambiente da pulire delle monetine (es. 10 monetine), si scopa e alla fine si contano le monetine, se si sono recuperate tutte, si avrà la conferma di non aver tralasciato degli spazi.
Ausili: Aspirapolvere

SPOLVERARE
- Occorrente: panno, detergente o mangiapolvere, (tavolo, scala ecc. per le parti alte).
- Procedimento: preparare l’occorrente a portata di mano; scegliere per la pulizia delle parti alte la scala o altro. Prima di spolverare, togliere gli oggetti dai mobili e mensole e appoggiarli in un punto preciso dove poi pulirli prima di riporli.
Spolverare iniziando dalle parti alte (la polvere cade). Prima si spolverano le superfici piano, dove si accumula più polvere e poi quelle verticali, partendo da un punto che farà da riferimento per non tralasciare degli spazi; fare piccoli movimenti circolari per non sollevare la polvere, ma portarla via con il panno.
- Facilitazioni: per raggiungere le parti alte se si usa un tavolo, la stabilità, superficie ampia e altezza danno maggior sicurezza di una sedia. Se si usa la scala, scegliere quelle di sicurezza con possibilità di appoggio all’altezza del bacino.

ASPIRARE
- Occorrente: aspirapolvere, presa di corrente.
- Procedimento: l’aspirapolvere per funzionare va attaccata alla presa di corrente.
Si usa la stessa tecnica per scopare seguendo binari paralleli; il vantaggio dell’aspirapolvere è quello che ad ogni passata lo sporco viene aspirato.
Per aspirare i tappeti bisogna tenere fermi i bordi di un lato con i piedi per non farli muovere o essere aspirati e arricciati dalla spazzola dell’aspirapolvere; per tappetini piccoli, abbassarsi e tenere l’aspirapolvere dal manico vicino alla spazzola e con l’altra i bordi; se il tappeto è grande si possono bloccare i bordi con dei pesi (libri, sedia ecc.).
L’aspirapolvere ha un sacchetto raccogli polvere all’interno e quando è pieno va cambiato. Ci si accorge (oltre alla spia luminosa che indica il “sacco pieno”) dalla forza aspirante: quando il sacco è pieno si ha meno potenza di aspirazione, si può sentire con la mano mettendola a contatto con la parte aspirante o mentre si aspira (di solito la spazzola resta meno attaccata al pavimento).
- Facilitazioni:
aspirapolvere con sacco raccolta sporco posto lungo il manico (es. folletto) anziché a trascinamento (risultano più agevoli perché non c’è il pezzo da trascinare).
Il filo della spina si può agganciare sul manico (se possibile) oppure passarlo sopra alla propria spalla, per evitare di calpestarlo o inciamparvi.

STRIZZARE
Prima di iniziare a lavare il pavimento si deve immergere lo straccio nel secchio con l’acqua e strizzarlo.
Lo straccio va preso sui due angoli e immerso un paio di volte nel secchio per impregnarlo d’acqua o per sciacquarlo se usato.
Poi tenendo i due angoli si piega lo straccio in due unendo le mani e poi ancora una volta per formare un salsicciotto perpendicolare al secchio.
Si tiene lo straccio così piegato con una mano mentre l’altra, scorrendo lungo la lunghezza, lo comprime per togliere l’acqua in eccesso (strizzarlo).
Lo straccio si può strizzare con entrambe le mani compiendo dei movimenti in senso orario con una mano e antiorario con l’altra (movimento apri/chiudi), tenendolo in orizzontale (parallelo al secchio), con questo metodo si imprime una maggior forza.
Lo straccio è bene usarlo umido e non inzuppato, la superficie asciuga prima e l’acqua non va in giro; se il pavimento è molto sporco, meglio lavare una seconda volta.

RIEMPIRE
- Problemi: non rovesciare l’acqua, non riempire troppo il secchio per evitare di spargere acqua durante il trasporto, non scottarsi con acqua troppo calda.
- Accorgimenti: riempire il secchio a metà (oltre a non spargere acqua è anche più leggero); mettere il detersivo dopo aver riempito il secchio d’acqua per evitare che si formi troppa schiuma e far fatica per capire dove sia il livello.
- Procedimento: è importante scegliere una base d’appoggio piana per riempire il secchio (più stabilità e quindi sicurezza). La vasca da bagno o il piatto doccia sono molto comodi perché hanno parti piano e si può riempire il secchio con la doccetta che, avendo un tubo flessibile, può arrivare fino al secchio ed essere appoggiata sul bordo direzionando il getto all’interno e se l’acqua fuoriesce resta nella vasca o doccia, evitando di bagnare il pavimento.
- Livello dell’acqua: per controllare il livello dell’acqua ci sono vari modi:
- ponendo la mano a contatto (il palmo) con l’esterno del secchio, un po’ sotto al bordo (circa a metà secchio), in modo da percepire il cambiamento di temperatura del contenitore (percezione termica) man mano che il livello sale. (operazione non semplice);
- ponendo la mano all’interno del secchio, con le dita rivolte verso il basso (sempre a metà secchio) in modo da percepire il livello dell’acqua appena ci si bagna la punta delle dita;
- prestando attenzione al tipo di rumore che l’acqua produce man mano che il livello sale (non semplice);
- basandoci sul peso del secchio;
- inserendo un oggetto galleggiante, meglio se grande e di facile esplorazione per trovarlo subito. E’ molto utile per le persone ipovedenti se a contrasto.

DOSARE
- Problemi: mettere la giusta quantità, riconoscere il tipo di detersivo, non rovesciare il detersivo
Per riconoscere i detersivi ci sono diversi modi:
- Forma dei contenitori: si possono scegliere contenitore diversi per ogni tipo di prodotto.
- Marcatura dei contenitori: si possono marcare i contenitori con delle etichette braille o con delle textures diverse (feltrini, gommini, ecc.). Questo metodo richiede una discriminazione tattile e il rinnovo della marcatura ogni volta che finisce il prodotto. Eventualmente si possono usare dei collarini diversi da spostare sui nuovi contenitori.
- Profumo: i prodotti si possono distinguere anche per la loro particolare profumazione.
- Posizione: disporre i detersivi sempre nello stesso punto e con ordine.
- Colore: (per ipovedenti) si sceglieranno confezioni di colore diverso e a contrasto.
Dosare:
- TAPPO DEL CONTENITORE O ALTRO MISURINO
Per evitare di rovesciare il liquido è consigliabile diminuire la distanza tra flacone e tappo o misurino. Si appoggia il tappo appena al di sotto del collo del flacone, il dito della mano che tiene il tappo lo si mette un po' all'interno per sentire quando è pieno o al livello che si decide.
Consigli: fare questa operazione sopra  al  lavandino o bacinella per evitare di mettere quantità di detersivo in eccesso nei vari contenitori che si useranno.
- DITA DELLA MANO
Per percepire la quantità di liquido (o altro) versato, lo si fa scorrere sulle proprie dita.
- CONTARE
E' più approssimativo, ci si deve dare un ritmo per la caduta del liquido, sincronizzandolo con il conteggio, es. si conta "un-due-tre" mentre si versa; facendolo sempre allo stesso modo, si ha sempre la stessa "dose".
-Flacone provvisto di beccuccio, si può premerlo e avere una dose ad ogni pressione.
-Flacone spray, ogni spruzzo una dose.
-Flacone a pressione (tipo sapone liquido): si preme sopra al beccuccio e si ha la dose.
-Flacone con dosatore incorporato: si capovolge il flacone e una dose si raccoglie nel dosatore, lo si rigira, si apre il tappo e quando si versa uscirà solo una dose.
- Per i detersivi in polvere si può immergere il misurino direttamente nel contenitore "tecnica della pesca", in profondità se lo si vuole pieno, in superficie per prenderne meno.

SPUGNE-PANNI- STRACCI
Per quanto riguarda le spugne e i panni per pulire e spolverare è consigliabile piegarli a misura di mano, in questo modo si ha il controllo della spugna/panno e della superficie che si pulisce, quindi anche della superficie di spugna/panno che si sporca.
Lo stesso vale per lo straccio del pavimento, si piega e si fissa allo spazzolone. In questo modo si evita che si incastri un lembo, per esempio sotto ad un mobile.

PRESA DI CORRENTE E SPINA
E’ fondamentale conoscere bene la presa di corrente la spina prima di usarla.
La scossa si prende: toccando la presa con le mani bagnate; inserendo la spina bagnata; mettendo le dita dentro i buchi della presa (stare attenti ai bambini che hanno le dita piccole!), se i buchi si toccano all’esterno, non c’è pericolo; fili spelati o sfilacciati (guaina di plastica rovinata e per altri tipi di filo guaina sfilacciata) quindi controllarli spesso; spina non in buone condizioni (svitata o piegata vicino al filo ecc). Controllare spesso anche queste parti. Per un’ulteriore sicurezza è bene usare ciabatte isolanti e non avere i piedi nudi a contatto col pavimento.
Per prendere dimestichezza nell’infilare la spina nella presa di corrente si possono fare delle prove staccando l’interruttore generale.
Ci sono diversi tipi di prese (rettangolari, tonde, in rilievo o rientranti); si individua la presa e con le dita si sente in che direzione sono i buchi (in verticale od orizzontale), i buchi possono essere 3 o 2 a secondo del tipo di presa.
Con una mano si afferra la spina (sul corpo della spina, parte di plastica) vicino alle due o tre astine metalliche (astine di contatto).
L’altra mano resta ferma sulla presa, farà da guida; la mano che tiene la spina si direziona nel senso dei buchi e si infila.
Le parti metalliche della spina, possono essere anch’esse rivestite di plastica (isolate) nel primo tratto; si possono quindi afferrare con pollice e indice e avere un maggior controllo nell’inserire la spina.

PULIZIA TAVOLO
- Occorrente: spugna, panno, detersivo, acqua, pattumiera.
- Procedimento: Si spostano le cose intorno al tavolo (sedie e altro) perché si potrebbero sporcare e per avere spazio attorno.
Tenere vicino l’occorrente in un punto preciso e comodo.
Il tavolo si esplora con la punta delle dita morbide, tenendo le mani perpendicolari al piano del tavolo, con i palmi rivolti verso di noi.
Si procede con movimenti circolari e concentrici (dall’esterno all’interno, in questo modo quello che troviamo lo convogliamo al centro, oppure in orizzontale (le due mani vanno dal centro all’esterno e viceversa, facendo attenzione a non spingere a terra ciò che si trova vicino ai bordi.
Buttare tutto ciò che va in pattumiera, raccogliere gli oggetti evitando di impilarli per riporli, ricordarsi che possono essere sporchi anche al di sotto e sporcare dove li posiamo.
Per raccogliere le briciole poniamo la mano a conca appena sotto il bordo del tavolo, iniziando da una delle due estremità (angoli) del lato più lungo vicino a noi.
La mano con la spugna o panno, la poniamo all’inizio dell’angolo opposto, da lato più corto.
Con movimenti dall’alto verso il basso, la mano con la spugna porta lo sporco nella mano a conca.
La mano a conca fa da guida spostandosi (tanto quanto la sua lunghezza) lateralmente fino alla fine del tavolo, seguendo dei binari verticali.
Se il tavolo è tondo, il procedimento non cambia, si potranno avere dei punti di riferimento sopra o sotto la superficie, es.: una riga centrale che divide il tavolo in due semicerchi, ecc.
Sciacquiamo la spugna in acqua e detersivo e laviamo il tavolo (la spugna va piegata tanto quanto la grandezza della mano per avere il controllo della parte pulita).
Puliamo prima i bordi seguendo tutto il perimetro.
Per la superficie una mano fa da guida e l’altra pulisce facendo dei piccoli movimenti circolari, seguendo sempre dei binari verticali od orizzontali.
Alla fine si ripassano ancora una volta i bordi (pulendo la superficie potremmo aver sporcato).
Per asciugare il tavolo si procede allo stesso modo, con il panno per asciugare.
- Facilitazioni: pattumiera vicino al tavolo, bacinella per raccogliere gli oggetti, spugna anatomica, puliscivetro, dosa detersivo.
 
PULIZIA PIATTI
- Occorrente: spugne, acqua, detersivo, strofinaccio.
- Procedimento: prima di mettere bicchieri e piatti nella vasca del lavello, svuotare i liquidi nello scarico e i resti nella pattumiera. appare lo scarico del lavello e riempirlo per metà circa di acqua calda e poi dosare il detersivo (il livello dell'acqua dipenderà dal numero di stoviglie da lavare).
Iniziare a lavare i bicchieri (si parte dalle stoviglie meno unte) posate, piatti e pentole.
Lavare delicatamente l'interno dei bicchieri con spugna morbida, più ruvida per posate, piatti e pentole.
Ogni pezzo lavato lo posiamo sopra allo sgocciolatoio o nella seconda vasca.
Finito, si libera la vasca dall'acqua sporca, si rimettono le stoviglie lavate, si pulisce lo sgocciolatoio o seconda vasca e si sciacquano le stoviglie sotto l'acqua corrente o riempiendo la vasca di acqua pulita (se si usa questo metodo è meglio ripetere il procedimento due o tre volte per essere sicuri di aver tolto tutta la schiuma).
Si mettono ad asciugare le stoviglie nello scolapiatti, sullo sgocciolatoio o nella seconda vasca. Bicchieri e posate è sempre meglio asciugarli con lo strofinaccio per evitare le macchie di calcare o aloni. Mettere le stoviglie al loro posto.
Con la spugna per la cucina si pulisce il lavello e lo sgocciolatoio, si asciuga sempre per evitare il formarsi di macchioline di calcare. Rimettere a posto spugne, detersivo e strofinacci.
- Facilitazioni: dosatore per detersivo.
- Ausili: lavastoviglie.

PULIZIA FRIGORIFERO
- Occorrente: bacinella con detergente per frigorifero, spugna, strofinaccio.
- Procedimento: il frigorifero è attaccato alla presa di corrente, se non è raggiungibile per essere staccata, spegnerlo. Scegliere di pulire il frigorifero quando non è pieno di alimenti (es. prima di fare la spesa) in modo di avere il tempo di fare la pulizia senza preoccuparsi di lasciare al caldo gli alimenti.
Se il frigorifero necessita di essere sbrinato, controllare spesso lo spessore del ghiaccio che si forma, più è spesso e più si consuma elettricità. Per la raccolta dell'acqua è utile una bacinella.
Si svuota il frigorifero e si estraggono le parti smontabili per pulirle e pulire le guide nelle quali scorrono (questa operazione non è sempre semplice).
Si inizia a pulire l'interno partendo dall'alto (soffitto) "lo sporco cade", poi le pareti e poi la base; avendo un punto di riferimento per essere sicuri di pulirlo in tutte le sue parti e seguendo dei binari.
I movimenti saranno sempre circolari sulle parti lisce e seguiranno le forme sulle parti sagomate.
Asciugare e rimontare le parti smontate. Riempire il frigorifero e accenderlo.
- Facilitazioni: usare contenitori e vassoi per riporre gli alimenti in frigorifero, può essere utile per mantenerlo più pulito; prima di mettere le bottiglie pulirle (potrebbero essere sporche di polvere e, se aperte, avere gocce che colano). Organizzare il frigorifero mettendo gli alimenti sempre in un certo ordine. Usare una bacinella con acqua se il lavello è distante per evitare di spostarsi in continuazione per sciacquare.

LAVARE IL BAGNO
- Occorrente: anticalcare, detersivo per bagno e specchi, spugne, strofinaccio (guanti)
- Procedimento: preparare tutto l’occorrente e sgombrare il bagno, mettere gli oggetti, anch’essi da pulire in un punto preciso per poi ritrovarli e riporli.
Per prima cosa (se necessario) iniziare a mettere l’anticalcare nel wc (va messo sotto il bordo della tazza, dove ci sono i fori per l’acqua e si forma il calcare) e, mentre agisce, si pulisce il bagno partendo dalle parti più alte (piastrelle, mobili ecc.) e così via, lasciando per ultimo il sanitario che usiamo per sciacquare la spugna (per es. lavabo).
Per le piastrelle (queste si puliranno ogni tanto, mentre quando si puliscono i sanitari si puliscono sempre le piastrelle che stanno intorno, di solito quelle che si bagnano da spruzzi d’acqua e sapone) si parte da un lato e si procede per tutto il perimetro con movimenti circolari e per binari (orizzontali o verticali), si lavano e si asciugano.
I sanitari si puliscono sempre con movimenti circolari e per binari partendo sempre da un punto di riferimento per pulire tutto; internamente, esternamente, la rubinetteria e le piastrelle che stanno intorno. Si sciacquano dal detersivo facendo attenzione a non bagnare in giro. Non è necessario asciugare i sanitari internamente, utilizzandoli è un’operazione inutile, mentre è bene asciugare le parti esterne (comprese le piastrelle attorno) e la rubinetteria per evitare che le gocce d’acqua asciugandosi lascino il calcare.
Per ultimo si pulisce lo specchio con l’apposito prodotto, si asciuga per evitare aloni e si rimettono gli oggetti al loro posto.
- Facilitazioni: usare ciabatte antiscivolo, in bagno è più facile trovare acqua sul pavimento e scivolare.
Per pulire l’interno della vasca da bagno ed evitare faticosi piegamenti, si può usare una scopa da tenere solo per la vasca, procedendo per binari e con movimenti tipo “avanti-indietro” della scopa; per il risciacquo si usa la doccetta che ha il filo e raggiunge tutti i punti della vasca; per i bordi e l’esterno si usa la spugna.

RIFARE IL LETTO
- Occorrente: lenzuola, coperte.
- Procedimento: preparare l’occorrente in sequenza (lenzuolo sotto, lenzuolo sopra, coperte, federa). Ci si posiziona dal lato più lungo del letto (per controllare meglio la parte corta), si posiziona il lenzuolo sotto sul materasso partendo da una delle due estremità (testiera o pediera), lo si centra per avere gli stessi lembi da una parte e dall’altra, lo si apre spiegandolo e si distende sul materasso; si rimboccano o si infilano gli angoli, prima dal lato più distante da noi (quello più difficile da sistemare) e poi quello vicino a noi; lo stesso per l’altra estremità e poi le parti laterali (sponde). Allo stesso modo per il lenzuolo di sopra, lasciando dalla parte della testiera un lembo più lungo che sarà poi ripiegato sopra la coperta e senza rimboccarlo ai lati; poi si mette la coperta (piumone ecc.) e si rivolta sopra il lembo del lenzuolo e poi si rimboccano insieme lungo i lati.
Si prende la federa dalla parte dell’apertura e nello stesso senso si posiziona il cuscino per infilarlo; si allargano le due estremità dell’apertura della federa e si infila un po’ il cuscino, lo si porta in posizione verticale e tenendo le estremità della federa con dei colpetti lo si fa scivolare all’interno e lo si mette sul letto. Si mette il copriletto o trapunta coprendo anche il cuscino.
- Facilitazioni: piegare le lenzuola con metodo:piegare le lenzuola a metà, lato più corto con lato più corto e di nuovo nello stesso modo, poi nell’altra direzione sovrapponendo i due lembi. In questo modo, avendo formato un pacchetto, posizionandolo sul materasso lo si centra e spiegandolo il procedimento sarà semplice.

LAVARE IL PAVIMENTO
- Occorrente: secchio, acqua, detersivo, spazzolone, straccio per pavimenti.
- Procedimento: si sgombra il pavimento e si divide mentalmente lo spazio della stanza in settori (v. scopare) per non ripassare dove già pulito e mentre si lava anche bagnato.
Si riempie il secchio d’acqua, si dosa il detersivo e si immerge lo straccio.
Il secchio lo si usa come punto di riferimento per individuare le parti già lavate ed evitare troppi spostamenti per sciacquare lo straccio. Si strizza lo straccio e si fa aderire allo spazzolone ripiegandolo e fermandolo (annodandolo oppure si può fare un foro al centro dello straccio, in questo foro si fa passare il manico dello spazzolone e si porta lo straccio fino in fondo, sopra alla spazzola e lo si ripiega sotto).
La tecnica per lavare è di fare movimenti avanti-indietro con una certa pressione per pulire la superficie seguendo dei binari verticali (ore 12-6 oppure 11-6, 12-6, 1-6).
- Facilitazioni: mocio pavimenti. E’ comodo in quanto la parte pulente (straccio formato da tante strisce sottili chiamato “mocio”) è fissata al posto della spazzola in fondo al manico e il secchio apposito ha una parte fissa a cestello dove, inserendo il mocio e facendo pressione sul manico si strizza; in questo modo evita di bagnarsi le mani.
Non è semplice estrarre il mocio e centrare il cestello senza rovesciare acqua; le prime volte, per prendere dimestichezza, è utile avvicinare la mano al mocio mentre l’altra resta sul cestello per fare da guida.

FINESTRE
- Occorrente: bacinella con acqua, spugna, detersivo per stipiti/davanzale e vetri, strofinaccio, tavolo (scala, ecc.)
- Procedimento: sgombrare le finestre (togliere o spostare le tende, oggetti o fiori sul davanzale ecc.). Attrezzarsi per raggiungere le parti più alte e avere tutto l’occorrente a portata di mano.
Per evitare di cadere all’esterno, ricordarsi di chiudere le ante o abbassare le tapparelle.
Come per lo spolverare, si iniziano a pulire le parti più alte orizzontali e poi quelle verticali; nel caso delle finestre le parti esterne sono anche le più sporche. Prima gli stipiti, poi il davanzale e infine i vetri, partendo sempre da un punto di riferimento per pulire tutta la superficie seguendo dei binari e con movimenti circolari. Per evitare gli aloni sui vetri usare poco prodotto per volta e cambiare spesso la parte di straccio che pulisce; finito di pulire si asciugano e per essere sicuri si passa uno straccio asciutto, se scivola e resta asciutto il lavoro è finito.
- Facilitazioni: lavavetri. Quello con il manico telescopico ci permette di raggiungere le parti alte stando a pavimento, senza dover salire su tavoli o scale.

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