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CURA DEGLI INDUMENTI
Questa sezione è stata divisa in vari argomenti.
All’inizio di ogni argomento vengono segnalati alcuni concetti necessari per imparare a svolgere determinati compiti. Lo scopo è aiutare le persone che devono insegnare ai bambini, ma anche agli adulti che non hanno mai svolto in autonomia certe mansioni, concetti e abilità propri di ogni attività e che a volte possono non venirci in mente e quindi essere trascurati, rendendo il lavoro poco "produttivo“ e "demotivante“. In altre sezioni non è stato fatto e da questa si potranno prendere spunti.
I procedimenti descritti per le varie attività, possono essere d’aiuto per spiegare le azioni da eseguire (i modi sono tanti e ognuno proverà e troverà quello adatto!).
N.B. Trasferire verbalmente delle abilità apprese per imitazione (da vedenti) è molto difficile. Dovremo avere ben chiaro il metodo (la tecnica) per poi trasferirlo.
Si dà per scontato che le abilità di base quali: schema corporeo, motricità fine, lateralità, organizzazione mentale/spaziale, discriminazione tattile, ordine, sistematicità, progettare, ecc. elencati nell’unità Prerequisiti della sezione Orientamento e mobilità, siano acquisite.

Indice Argomenti:
1 - Riconoscere gli indumenti
2 - Bottoni e cerniera
3 - Vestirsi-sverstirsi
4 - Piegare
5 - Appendere
6 - Spazzolare
7 - Pulire le scarpe
8 - Lavare (a mano e in lavatrice)
9 - Stendere

10 - Organizzare l’armadio
11 - Preparare la valigia

1- RICONOSCERE GLI INDUMENTI
Concetto di: vestiario, davanti/dietro, dritto/rovescio, alto/basso, piega, paia, pulito/sporco, ecc.
Per riconoscere gli indumenti si intendono essenzialmente tre abilità:
- riconoscere  i vari tipi di indumenti: maglie, camicie, slip, calzini ecc.);
- riconoscere singolarmente i propri capi di vestiario: il reggiseno di pizzo, i jeans con quella particolare etichetta, la camicia col ricamo sul taschino ecc.;
- distinguere i propri indumenti da quelli degli altri.
Per acquisire queste abilità, bisogna:
- distinguere le varie forme degli indumenti;
- distinguere i vari tessuti (lana, cotone .....);
- individuare elementi di riconoscimento (forme singolari, disegni o ricami tattili, segnali tattili appositi.....).

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2 - BOTTONI
Concetto di: bottone (specificare a cosa serve), unire (due lembi di tessuto = abbottonare), asola, infilare, dritto e rovescio,
Occorrente: indumento con bottoni e asole, piano d’appoggio, telaio tipo Montessori.
Per apprendere la tecnica:
- sbottonare è più facile che abbottonare;
- esercitare l’abilità a tavolino e sul piano verticale, solo successivamente con l’indumento indossato;
- per imparare è utile un telaio tipo Montessori, con stoffa piuttosto rigida (in modo da avere maggior controllo sulla stessa), asole molto ampie e bottoni grandi;
- specificare che la funzione del bottone è quella di unire due lembi di tessuto: il bottone posto su un lembo entra nel foro (asola) posto sull’altro lembo e ne esce completamente unendoli. Se ci sono più bottoni e asole, occorre inserire ciascun bottone nell’asola corrispondente, dopo aver pareggiato l’estremità iniziale (di solito superiore o inferiore).
Esercizi per imparare ad infilare i bottoni nell’asola:
- infilare un bottone o un dischetto libero in un tessuto con l’asola ed estrarlo completamente dalla parte opposta;
- usare un fantasmino (es.: bottone attaccato a un fazzoletto); dopo aver infilato il bottone nell’asola, se si tira il fazzoletto si nota che il bottone rimane bloccato (il lembo con l’asola è unito al fazzoletto per mezzo del bottone.
Questi esercizi sono utili per comprendere l’associazione tra aperto/chiuso, abbottonato/sbottonato.
Abbottonare (procedimento):
- prendere il bottone con una mano tra pollice e indice dalla parte della mano di presa (pollice in alto e indice verso il basso)
- infilare nell’asola indice o pollice dell’altra mano (se grande anche tutti e due), facendoli sporgere in direzione del bottone
- portare il bottone con l’estremità opposta a quella di presa tra il pollice e l’indice infilati nell’asola
a)
- lasciare la mano di presa sul bottone e afferrare tra pollice e indice il lembo libero di tessuto che sporge oltre l’asola
- le dita che hanno afferrato il bottone, lo tirano fuori facendolo passare nell’asola mentre, contemporaneamente, l’altra mano tira il lembo afferrato nel senso opposto.
b)
- spingere il bottone verso e dentro l’asola mentre il dito (o le dita) nell’asola guidano il passaggio del bottone spingendo il lembo con l’asola in direzione opposta.
Verificare che la chiusura sia fatta bene, controllando che tutto il bottone sia uscito dall’asola.
Sbottonare (procedimento)
- afferrare con indice e pollice (quelli della mano che si trova dalla parte del lembo libero) il lembo libero del tessuto che sporge in corrispondenza del bottone, fino a toccare tra loro le punte delle dita dentro l’asola
- il pollice e l’indice dell’altra mano (quella dalla parte del bottone) afferrano le due superfici piane del bottone
- mentre le prime dita cercano di allargare il foro dell’asola per agevolare il passaggio del bottone, le dita dell’altra mano spingono il bottone all’interno dell’asola per farlo uscire (sbottonare)
- il bottone esce dall’asola con il bordo superiore a contatto con l’unghia del pollice
- assicurarsi che il bottone sia uscito allontanando il lembo con l’asola da quello del bottone.
Ipovedenti:
Bottoni a contrasto con il tessuto; illuminazione adeguata.
Facilitazioni/ausili
Velcro, bottoni a pressione “automatici” (facili soprattutto da aprire, meglio se grandi).

CERNIERA (ZIP)
Concetto di: cerniera (zip) e suoi elementi: guide, dentini, lamelle, carrello con linguetta, infilare (i dentini nel carrello)
- v. bottoni
Occorrente: vari tipi di cerniere e di varie misure.
Esercizi:
Valgono alcune delle indicazioni per l’apprendimento descritte per i bottoni:
- uso del telaio con gradi di difficoltà progressive
- esercizio sul piano orizzontale, poi con indumento indossato
- spiegare l’effetto finale pratico: l’unione dei due lembi di tessuto
- iniziare ad aprire la cerniera e successivamente chiuderla.
Chiudere la cerniera (procedimento)
- individuare le due guide della cerniera (destra e sinistra) e percorrerle per tutta la lunghezza per capire forma e lunghezza
- condurre il carrello (che si trova su un lato della cerniera) fino all’estremità inferiore dove incontra una lamella che ne blocca la corsa
- afferrare tra indice e pollice di ciascuna mano le corrispondenti estremità inferiori della zip
- le dita che afferrano il carrello devono verificare che la linguetta sia direzionata verso il basso, per poter inserire la lamella dell’altro lato
- con l’altra mano portare la lamella nel foro del carrello, inserendola dall’alto e spingendola verso il basso fino a quando si blocca
- le dita che tengono il carrello bloccano il tutto tenendo teso il tessuto, l’altra mano afferra la linguetta e la tira verso l’alto fino al punto desiderato o fino alla fine.
Aprire la cerniera (procedimento)
- afferrare tra indice e pollice la linguetta del carrello e portarlo fino in fondo; se il carrello si blocca, con l’altra mano tenere tesa la cerniera (se il tessuto è morbido, le pieghe che si formano bloccano il carrello)
- quando il carrello arriva in fondo di solito la lamella inserita precedentemente nel foro si sgancia automaticamente, altrimenti tenere fermo il carrello e tirare verso l’alto la lamella per farla uscire.
Facilitazioni/ausili: telaio tipo Montessori. cerniere grandi (con incastro grande).

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3- VESTIRSI/SVESTIRSI
Prerequisiti: vedi riconoscimento degli indumenti
Per vestirsi bisogna seguire una certa sequenzialità: prima gli indumenti intimi, camicie, maglioni, pantaloni, giacche, cappotti.
Le maggiori difficoltà si incontrano nell’allacciare gli indumenti (bottoni, cerniere, ganci... vedi scheda)..
Queste operazioni richiedono una buona motricità fine. Le spiegazioni non sono sufficienti, occorre provare più volte per poterle apprendere.
Con i capi scivolosi o molto morbidi, si ha un minor controllo di ciò che accade al tessuto mentre lo si muove.
Riconoscere il dritto/rovescio dalle cuciture, il davanti/dietro dall’allacciatura, sgambatura, etichette.
Per facilitare l’operazione di vestirsi è bene preparare in sequenza ciò che si vuole indossare (intimo, camicia ....) vicino a dove ci si veste, eventualmente sedersi per avere maggior equilibrio e controllo degli indumenti.
A secondo dei prerequisiti del bambino si inizierà con capi più facili da indossare (es. maglietta o maglione) rispetto ad altri che richiedono più abilità (camicia).
Procedimento
- mutande:
prendere le mutande e metterle con la parte dietro vicino al corpo, vita in alto e cavallo in basso.
Una mano prende le mutande da un'estremità della vita (parte davanti) e le impugna fino alla sgambatura e l'altra afferra il centro della vita (parte davanti) impugnandole fino al cavallo e avvicinate ai piedi si infila il piede corrispondente; la stessa cosa per l'altro piede; poi si indossano tirandole su per la vita.
- Togliere le mutande portandole fino ai piedi prendendole con le mani dalla vita, sfilare prima un piede e poi l'altro.
 Facilitazioni:  da seduti.
- reggiseno:
individuare il davanti (parte con le coppe) e dietro (giropetto con allacciatura); una mano tiene la spallina destra e si infila il braccio destro, poi la parte sinistra; la mano sinistra prende il nastrino del giropetto di sinistra sull'allacciatura e la mano destra il nastrino del giropetto di destra sull'allacciatura; si portano le mani dietro alla schiena e si allaccia.
Se questa operazione (portare le mani dietro alla schiena per allacciare) è difficile, si può:
prendere con una mano il nastrino del giropetto sull'allacciatura con la parte dritta a contatto col corpo, le coppe rivolte verso il basso e dietro alla schiena, prendere con l'altra mano che passa dietro alla schiena,  l'altra parte del nastrino del giropetto sempre sull'allacciatura e allacciare il reggiseno sul davanti; con le mani far girare il reggiseno fino a portare l'allacciatura al centro della schiena e le coppe davanti quindi infilare le spalline.
- Togliere il reggiseno portando le mani dietro alla schiena sull'allacciatura, slacciare e togliere le spalline;
- oppure togliere le spalline, far ruotare il girovita fino a portare l'allacciatura sul davanti e slacciare.
- maglioni, magliette ecc.:
mettere il maglione con la parte davanti appoggiata sopra una base d'appoggio (tavolo, letto, se seduti sulle ginocchia, se in piedi lungo il corpo ecc.), una mano solleva il bordo inferiore in alto del maglione e l'altra si infila fino ad arrivare al collo; l'altra mano comincia ad arricciare il bordo fino al collo, la mano infilata  si toglie e afferra il bordo arricciato in modo da avere tutte e due le mani che afferrano la parte del maglione arrotolato fino al collo; si solleva il maglione e si infila la testa; la mano sinistra afferra il bordo del maglione verso destra, allargandolo per far passare il braccio destro che cercherà la manica e la infilerà, la stessa cosa dall'altro lato.
Facilitazioni: arricciatura con entrambe le mani.
- Togliere il maglione passando una mano (per es. destra) sotto la parte davanti del maglione  fino all’ascella sinistra e sfilare il braccio sinistro dalla manica, lo stesso per l'altro braccio; prendere con le due mani il collo e sfilarlo dalla testa.
- camicie, giacche, cappotti ecc.:
si prende la camicia aperta e si afferra con la mano sinistra la parte davanti destra tra il collo e la cucitura della spalla fino all'inizio della manica; si infila il braccio destro fino a far fuoriuscire la mano dal polsino e la mano sinistra passa dietro alla testa, afferra il colletto e lo porta verso la parte sinistra del collo in modo che la mano destra prenda la parte davanti sinistra della camicia vicino alla cucitura della spalla per tenerla ferma ed infilare fino in fondo il braccio sinistro; a questo punto si inizia ad allacciarla partendo dal primo bottone per farlo combaciare con la propria asola (alla stessa altezza).
- Togliere la camicia slacciando tutti i bottoni, portare la mano destra vicino alla spalla al di sotto della camicia spingendo il tessuto un po' indietro per sfilare il braccio sinistro, prendere con la mano sinistra il polso della manica destra e sfilare il braccio destro.
- pantaloni/gonne:
come per le mutande: una mano prende un'estremità della vita (parte davanti) e l'altra afferra il centro della vita fino all'apertura dove c'è il bottone o l'asola e infila la prima gamba aiutandosi poi con le mani per tirare il tessuto della gamba e far uscire il piede dal fondo, la stessa cosa per l'altra gamba; si indossano tirandoli su per la vita e si allacciano.
Per la gonna il procedimento è lo stesso, è più semplice perché non ha la divisione delle gambe, quindi dopo aver infilato un piede si infila l'altro e si porta la gonna in vita.
- Togliere i pantaloni slacciandoli e poi prendendoli con le mani alle due estremità della vita si abbassano fino ai piedi, si sfila un piede e poi l'altro; lo stesso per la gonna.

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4 - PIEGARE
Concetto di: piegare + v. riconoscimento indumenti.
Predisporre una base d'appoggio abbastanza ampia e comoda (es. tavolo, letto) per distendere bene gli indumenti prima di piegarli-
Procedimento
- mutande: appoggiare la parte dietro delle mutande;
piegare il cavallo portandolo sul bordo, poi piegare le estremità dx e sx sul bordo coprendo il cavallo.
- reggiseno: unire le coppe e piegarle una dentro l'altra;  prendere i nastrini (giropetto e spalline) e portarli dentro alla parte concava delle coppe.
- maglioni, magliette ecc.; camicie: appoggiare il maglione con la parte davanti a contatto con la superficie, il collo in avanti a ore 12 e il bordo vicino a noi; distenderlo bene: maniche, spalle, busto. Iniziare a piegare il maglione da dx o sx e usare come guida per la piega la mano dx se si piega a dx e viceversa. La mano guida si posiziona in corrispondenza della cucitura o piega della spalla e vicino (scegliere il dito di riferimento in base alla grandezza della piegatura che si vuole dare) al bordo del collo.
Con l'altra mano si afferra la manica vicino alla spalla e la si porta sopra alla mano guida formando così la prima piega di un lato; questa mano tiene ferma la piega sovrapponendosi alla mano guida che sistema la piega fino in fondo al bordo, misurando l’equidistanza, e si sistema sopra a questa la manica, ripiegandola all'altezza della spalla. Lo stesso per l'altro lato. Si infilano i pollici sotto i lati (uno a dx e l'altro a sx) del bordo, le altre dita bloccano la piegatura, si porta il bordo inferiore sopra (a livello)  al collo/spalle; il maglione è piegato a metà, si gira e si controlla il risultato.
Per la camicia il procedimento è lo stesso, prima di iniziare a piegarla allacciare i bottoni e piegare il colletto.
Invece di usare le mani come guida per la piegatura, si può posizionare un cartoncino (formato A4, anche una rivista va bene) centrandolo all'altezza delle spalle. I lati del cartoncino faranno da guida per le piegature. Tenendolo fermo con una mano si piega un lato e si distende la manica, poi l'altro e si porta il bordo sopra al collo/spalle e si sfila il cartoncino dall'apertura in alto (spalle).
Facilitazioni: Piegare prima una manica e poi l’altra sul maglione (in orizzontale) e portare il bordo sopra al collo.
- pantaloni: chiudere il bottone della cintura in modo che davanti e dietro siano pareggiati.
Per piegare i pantaloni "piatti" (senza piega tipo jeans) prenderli con le mani dalle estremità della cintura (fianchi); appoggiarli (o tenerli in mano) e distendere le gambe con le mani (se si tengono in mano scuoterli dalla vita); portare un'estremità del fianco sull'altra  e gamba su gamba (o unire le mani); controllare la piega del cavallo tirandola in fuori con una mano mentre l'altra tiene ferma la parte superiore.
Piegare nel senso della lunghezza, una mano tiene la parte superiore (cintura) e l'altra prende il fondo dei pantaloni (orlo) e lo porta sulla cintura (piega in due parti); oppure si porta l'orlo un po' sotto al cavallo, si tiene fermo con una mano e si porta la piegatura sulla cintura (piega in tre parti).
- Se si piegano i pantaloni con la riga, bisogna iniziare dal fondo (orlo) facendo combaciare per ogni gamba le due cuciture laterali. Tenendole unite si fa scorrere una mano all'interno fino al cavallo per sistemarlo, controllare che le gambe non siano attorcigliate e far combaciare le pieghe. Questo tipo di pantaloni (di solito eleganti) è meglio appenderli per non sgualcirli o piegarli solo in due parti (v. appendere).
- gonne: si piegano come i pantaloni piatti, in due o tre parti a secondo della lunghezza. Anche le gonne, come i pantaloni con la piega, è meglio appenderle (v. appendere).
- calze: I calzini si piegano in diversi modi:
1) Controllare che siano dritti (dalle cuciture), distenderli con le mani a forma di L, sovrapporli e piegarli portando con una mano le punte sul bordo tenuto fermo dall'altra mano; se le calze sono lunghe portare le punte a metà calza e ripiegare sopra il bordo. Si prendono tra le mani con il bordo in alto e si infilano i pollici in uno dei bordi e si risvolta un pezzetto sopra le punte per tenerle unite.
2) Una volta sovrapposti i calzini, mettere i pollici dentro al bordo di ogni calzino, le altre dita sono fuori; unire i polpastrelli e ruotare le mani facendo combaciare i dorsi. In questo modo si risvoltano i bordi sulle gambe dei calzini per tenerli uniti.
3) Infilare la mano in un calzino quasi fino alla punta, prendere con l'altra mano l'altro calzino e appoggiarlo sopra al palmo della mano infilata, formando una croce; chiudere a pugno il palmo della mano infilata nel calzino per tenere fermo il calzino appoggiato, prendere con l'altra mano il bordo del calzino infilato e risvoltarlo sul pugno per inglobare le calze e formare una palletta.

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5 - APPENDERE
Concetto di:  v. riconoscere indumenti + concetto di appendere/appendiabiti.
Esistono vari modelli di grucce per appendere i vari indumenti:
- a "triangolo" per camicie, giacche, cappotti ecc. Con o senza ganci per appendere le gonne che hanno ai fianchi le asoline; con asta per appendere i pantaloni. Su questa gruccia si possono appendere le cose che vanno insieme, per es.: giacca e pantaloni, gonna e camicetta.
- a "barra" per pantaloni; di solito la barra è tonda e ricoperta di gommapiuma per non far prendere la piega ai pantaloni.
- a "pinza" per gonne e pantaloni; si pinzano dalla vita per non lasciare segni altrove.
- a "morsa" per gonne e pantaloni; si inserisce la vita per non lasciare segni altrove.
- "multiple" per più pantaloni e gonne; consentono di risparmiare spazio nell'armadio.
Procedimento
- pantaloni: si piegano i pantaloni in due (v. piegare); si prende la gruccia con la barra orizzontale e la si impugna con una mano sul gancio ad uncino; si infilano i pantaloni dall'orlo tirandoli o facendo scorrere la barra fino al ginocchio (a metà). Tenendo in mano la gruccia si controlla che l'orlo combaci con la cintura in modo che non scivolino e non ci siano pieghe. Se si usano grucce a pinza o morsa, si appendono dalla parte della cintura, per non lasciare segni sul fondo o a metà gamba.
Facilitazioni:  base di appoggio (quasi d’obbligo)
- gonne: se le gonne hanno le asoline si possono appendere alle grucce con i gancini, un’asolina per ogni gancino.
grucce a pinza: Le pinze si possono spostare sulla barra della gruccia, per regolare l’ampiezza, avvicinandole o allontanandole (in base alla misura della vita della gonna).
Gonna appoggiata e gruccia parallela a ore 12, pollice e indice afferrano le alette della pinza e avvicinando le due dita aprono la pinza all’estremità inferiore dove si infila la parte esterna della vita della gonna, lo stesso per l’altra parte. Le pinze si possono spostare sulla barra della gruccia, avvicinandole o allontanandole.
grucce a morsa: si apre la gruccia spingendo il gancio verso il basso per distanziare le due barrette dove si appoggia la parte superiore della gonna; si abbassa una barretta verso l’altra spingendo il gancio in alto per bloccarle.
- camicie, ecc.: si appendono sulle grucce a triangolo appoggiando la parte delle spalle sulla gruccia (la gruccia simula l'asse delle spalle; alcune sono piatte, altre hanno una parte convessa che va tenuta a contatto col retro della camicia (curvatura delle spalle), l'altra concava col davanti della camicia. Si afferra la camicia aperta con il davanti verso il corpo, in prossimità del collo e cucitura o piega della spalla; si prende con l’altra mano la gruccia sul gancio o vicino e si porta vicino alla mano che tiene la camicia per infilarla, appoggiando la spalla sulla barra; si tiene ferma la parte “appesa” della camicia e con l’altra si porta l’altra spalla sulla barra. Chiudere il primo o secondo bottone per non farla cadere, appoggiandola per esempio su un piano. Allo stesso modo si appendono giacche e cappotti.
- maglioni: si prende il maglione e si infila una mano dal collo fino a farla uscire dal bordo, si afferra con questa mano il gancio della gruccia (quella a triangolo), si risale verso il collo per far fuoriuscire il gancio e con l'altra mano si distende prima un lato e poi l'altro sulle spalle della gruccia.

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6 - SPAZZOLARE
Concetto di: v. riconoscimento indumenti + concetto di spazzolare/spazzole, dosare.
Esistono vari tipi di spazzole, provarle e utilizzare quella più comoda ed efficace in base al tessuto e allo scopo (spazzolare, levare pelucchi ecc...).
1) spazzola con setole di diversa consistenza (morbide o meno morbide) con o senza manico.
2) spazzola con setole rotonda.
3) spazzola con vellutino: è un po' faticoso capire il senso del pelo del velluto (in un senso toglie i pelucchi, nell'altro no, serve per pulirla.
4) spazzola con rullo adesivo: i pelucchi si appiccicano all'adesivo ma non spazzola bene il tessuto; è difficoltoso cambiare lo scotch quando è pieno di pelucchi.
5) spazzola levapelucchi: toglie le palline di lana che si formano sui maglioni. Sono un po’ difficili da pulire perché i pelucchi restano incastrati e l’attrezzo in dotazione (rastrellino metallico) non è semplice da usare.
Procedimento
Provare a pulire gli indumenti posandoli per es. sul tavolo o altra base d'appoggio oppure appesi alla gruccia. Valutare e scegliere dove è più comodo.
In genere si spazzolano gli indumenti che non si lavano spesso e di tessuto che trattiene la polvere e pelucchi (cappotti, gonne, giacche....).
Darsi un ordine nel spazzolare i capi per spazzolarli in ogni parte e non doverli rigirare in continuazione: si parte dal collo, parti interne, davanti e maniche, dietro e maniche.
I movimenti, indipendentemente dal tipo di spazzola che si usa) saranno:
per il collo, dall'interno (attaccatura) all'esterno, tenendo una mano appoggiata sul collo per fare da guida e tenerlo fermo; per le maniche partire dall'attaccatura verso il polso con binari unici per tutta la lunghezza o piccoli con mano di riferimento che si sposta; per le parti interne, davanti e dietro, si parte dall'alto verso il basso. Si avrà maggior cura sulle parti che si sporcano di più, (collo, maniche).
Questi movimenti (direzione di spazzolatura) servono per portare lo sporco all'esterno; quando si pulisce la spazzola mettere i pelucchi nella pattumiera o lontano dall'indumento per non risporcarlo.
Facilitazioni: spazzola elettrica (tipo aspirapolvere) e levapelucchi (per maglioni) elettrico (fare attenzione perché può bucare, tranciando dei fili.

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7 - PULIRE LE SCARPE
Concetto di: scarpe, pulito/sporco, suola, tomaia, stringhe, ....
Per ogni tipo di scarpa (pelle, camoscio, vernice, tela ecc. - colore) scegliere i lucidi e gli strumenti adatti.
- lucido in crema: ne esistono di vari colori, è meglio scegliere quello neutro per non rischiare di macchiare l'interno delle scarpe.
La crema va passata con uno straccetto, fatta asciugare e poi lucidata con panno morbido.
- autolucidante liquido: hanno una spugnetta di solito tonda e della grandezza del tappo che si imbeve di lucido facendo pressione sul tubo. Il liquido va lasciato asciugare, non necessita quindi lucidatura.
- calzanetto: ha una spugna grande come il palmo di una mano, è imbevuta di prodotto (piuttosto grasso)  autolucidante, si passa sulle scarpe e le lucida immediatamente. Va richiusa bene altrimenti si secca e dopo un po' va sostituita (si sente con la mano, se la spugna è asciutta non lucida più). I pro e contro del calzanetto sono nelle varie impugnature + o – comode ed ergonomiche e nelle varie misure (es. quadrata o a punta) che possono o meno facilitare l’operazione di pulitura.
Procedimento
Organizzare la base d'appoggio dove si puliscono le scarpe, coprendola per esempio con della carta di giornale per non sporcare. Prima di lucidare le scarpe bisogna togliere con uno straccio la polvere e pulire con una spugnetta umida i tacchi e i bordi delle suole.
Per lucidarle appoggiarle e tenerle ferme dal tacco o infilarci dentro una mano (magari coperta da un guanto o un panno per non sporcarsi di crema, (posizione scarpa: tacco ore 9, punta ore 3; o viceversa).
Con movimenti circolari, partendo dalla punta (generalmente la più sporca) si pulisce un lato e poi l'altro, insistendo anche sul tallone (parte anch'essa che si sporca di più).
Per gli stivali il procedimento è lo stesso, per le gambe si possono appoggiare al tavolo o infilarci dentro un braccio. Eventualmente togliere i lacci e con un cotton-fioc pulire intorno alle asole.
Facilitazioni: pulisciscarpe elettrico con varie spazzole per ogni tipo di scarpa.

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8 - LAVARE
Concetto di: lavare a mano e in lavatrice. lavatrice, detersivi, ....
Lavare a mano: è importante la temperatura dell’acqua, più calda per i capi bianchi o resistenti colorati, tiepida per i capi delicati tipo lana, seta ecc.
Dividere i capi dal lavare: quelli bianchi da quelli colorati che potrebbero stingere e macchiare  (questa operazione va fatta prima di mettere i capi nella cesta della biancheria, usando ceste diverse o sacchetti diversi)..
Ricordarsi di svuotare le tasche e rigirare eventualmente i capi (metterli al rovescio per evitare di rovinare scritte, applicazioni, bottoni ecc.).
Legare a paia i calzini per non confonderli (annodandoli fra di loro con appositi gancetti o con il bordo superiore rivoltato).
Se ci si macchia un capo, se possibile, marcare la macchia con dello scotch, spillette o altro, quando si laveranno ci ricorderà di strofinare in quel punto.
Alcuni capi è scontato che abbiano delle macchie (tovaglioli, tovaglie, colletti, polsini, orlo dei pantaloni ecc.; quindi andranno strofinati tutti o in quei punti specifici.
Sapere quali capi si possono lavare solo a mano o anche in lavatrice o solo a secco in tintoria.
Procedimento
Occorrente: detersivo, acqua, contenitore per lavare i capi e uno per riporli lavati.
Se si usa un lavandino ricordarsi di pulirlo prima e dopo.
Quando si lava a mano si lasciano un po’ i capi in ammollo nel lavandino o in bacinella, per far penetrare e agire il detersivo; il tempo di ammollo dipende da quanto sporchi sono i capi e per quanto tempo deve agire il detersivo.
Fare attenzione al livello dell’acqua, il volume dei capi da lavare farà salire il livello.
Trascorso il tempo dell’ammollo, si impugna il capo e con le mani a “croce” (una mano tiene il capo e sta ferma e l’altra tiene un altro lembo del capo e strofina) si fanno dei piccoli movimenti avanti/indietro stoffa contro stoffa. Ricordarsi di partire da un punto di riferimento per  strofinare tutto l’indumento.
Mettere l’indumento lavato in un altro contenitore e lavare gli altri.
Svuotare l’acqua con il detersivo, pulire il contenitore e riempirlo di acqua per il risciacquo.
I capi si immergono nell’acqua pulita e si agitano per levare i residui di detersivo e si strizzano (ripetere questa operazione anche più volte).
Si possono anche sciacquare uno alla volta sotto l’acqua corrente, facendo attenzione a non spruzzare in giro.
Strizzare bene i capi (v. strizzare) per non farli gocciolare quando si stendono; i capi grandi e più faticosi da strizzare si possono mettere in lavatrice o, se delicati, avvolti in un asciugamano di spugna, premendo per far assorbire all’asciugamano l’acqua in eccesso.
Lavare in lavatrice: dosare il detersivo, candeggiante (se serve) e ammorbidente nelle  apposite vaschette (a scomparti).
Molto comoda è la “pallina” (spesso in dotazione con la confezione di detersivo) che fa da misurino e si mette direttamente nel cestello della lavatrice. evitando la “centratura” delle vaschette. Impostare le temperature di lavaggio e i programmi di lavaggio con le apposite manopole (avendo prima provato a riconoscere, dagli scatti che fanno o marcandole, le varie posizioni che devono avere per ogni lavaggio). In commercio esistono anche lavatrici marcate in braille. Per la lavatrice usare gli stessi accorgimenti del lavare a mano: girare i capi, svuotare le tasche ecc.

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9 - STENDERE
Concetto di: stendere/stendibiancheria, mollette, ....
Esistono diversi modelli di stendibiancheria: pieghevoli, a muro, per il balcone; quando si acquista preferire quello con i fili di plastica o corda, quelli in metallo possono, a lungo andare, arrugginire e macchiare la biancheria.
Se si acquista quello pieghevole, che si può spostare dove si vuole, provare ad aprirlo e chiuderlo, alcuni modelli sono più maneggevoli di altri. La scelta tra i vari modelli andrà fatta anche in base allo spazio a disposizione. Stendere il bucato in ordine per facilitare lo stiro. Pulire bordi e fili dello stendibiancheria dalla polvere, specialmente se lo stendibiancheria lo si ripone all'aperto. Preparare anche un contenitore con le mollette per il bucato vicino allo stendibiancheria. Lavare il pavimento dove si posiziona lo stendibiancheria, se qualcosa cade non si sporca; se degli indumenti gocciolano, mettere uno straccio a terra per far assorbire l’acqua in modo da non bagnare il pavimento e rischiare di scivolare.
Procedimento
prendere l'indumento da stendere, spianarlo bene in tutte le sue parti per togliere pieghe e arricciature (per es.: tenerlo con le due mani sulla cucitura vicino alle spalle e scuoterlo).
I fili dello stendibiancheria sono paralleli fra di loro, vicini uno all'altro; aiutarsi con una mano per distanziarli, se possibile, e far da guida per inserire l'indumento con l'altra mano, metterlo a cavallo del filo stendendolo in modo che non cada, oppure pinzarlo con le mollette da bucato, meglio metterle in corrispondenza delle cuciture di spalle o bordi per non lasciare il segno della molletta in parti visibili e per ricordarsi di insistere di più in quei punti quando si stira. Per evitare questi segni su camicie e maglioni, si possono appendere ad asciugare sulle grucce agganciandole su un filo dello stendibiancheria.
Controllare che gli indumenti appesi non tocchino terra (es.: pantaloni, tovaglie, lenzuola ecc.). Le calze e tutto ciò che è appaiato, si stendono insieme per non confonderle con altre (v. lavare).

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10 - ORGANIZZARE L'ARMADIO
Concetto di: v. riconoscimento indumenti
Dividere gli indumenti per tipo (pantaloni, gonne, maglioni....), per colore (aiutandosi anche con marcature), per stagioni e appenderli nell'armadio con ordine, per es.: cappotti, giacche, pantaloni, gonne, maglioni, camicie magari tenendo sulla stessa gruccia ciò che si abbina, per es.: giacca con pantaloni o gonna "tailleur" ecc.; mettendo nella parte bassa gli abiti della stagione in corso e nella parte alta gli abiti delle stagioni a venire, quando cambia la stagione si invertirà l'ordine.
Nei cassetti vale la stessa regola della divisione degli indumenti, dentro ai cassetti si possono usare anche dei divisori, per es. delle scatole.
Le marcature si potranno mettere anche sui cassetti, per esempio si possono usare maniglie diverse per ogni cassetto in modo da non doverli per forza aprire per sapere cosa contengono.
Per riporre gli indumenti piegati si possono usare delle scatole (ne esistono di apposite) e marcarle (o colori diversi a contrasto) per sapere, senza doverle aprire, cosa contengono.
Chiedere indicazioni su colori e abbinamenti è importante non solo per riporli e marcarli con ordine ma anche se non si trova qualcosa, per es. a scuola, se si danno indicazioni precise gli altri ci possono aiutare a trovarla (es. la giacca rossa, la sciarpa bianca ecc.).
Lenzuola e federe, set di asciugamani e tutto ciò che è abbinato è bene riporli insieme piegandoli a modi pacchetto.
Facilitazioni: Appendiabiti per la parte alta dell’armadio, difficile da raggiungere, che si abbassano grazie ad una maniglia ad altezza ottimale.

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11 - PREPARARE LA VALIGIA
Esistono tantissimi tipi di valige: di varie grandezze, rigide o di tessuto, con o senza ruote ecc.; le più comode sono le "trolley", hanno le ruote e una maniglia estraibile per trascinarle.
Piegare bene gli indumenti e dividerli per tipo.
La valigia si riempie a "strati", quindi iniziare a mettere sul fondo gli indumenti che si stropicciano meno e proseguire; per ultimo si mette la biancheria intima e il pigiama, di solito sono le prime cose che servono all'arrivo.
Gli indumenti se si imbustano in apposite custodie di plastica si stropicciano meno. Alcune cose si possono arrotolare per evitare che si stropiccino (soprattutto in zaino); ovviamente ricordarsi di usare buste per le scarpe; anche per i flaconi usare delle buste di plastica, se si dovessero aprire non bagneranno o sporcheranno.
Per i ragazzi è consigliabile lo zaino, portandolo in spalla si hanno le mani libere durante il trasporto.

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